LA VERSIONE TRADIZIONALE SULL'ORIGINE DELLE TRUPPE ALPINE
Secondo la tradizione l'ideatore delle truppe alpine è il
capitano Giuseppe Perrucchetti, il quale nel maggio 1872 pubblicò
sulla "Rivista Militare" uno studio in cui proponeva di sbarrare
i valichi alpini ponendo a guardia di essi i nostri montanari.
Cinque mesi dopo la pubblicazione dell'articolo il Re firmò il
decreto n. l056 che aumentava a 62 il numero di Distretti
Militari ed a 7 di essi assegnava 15 compagnie alpine della
forza di «120 uomini ed 1 mulo ciascuna». Fu così che gli alpini
nacquero come soldati distrettuali con compiti di milizia
territoriale.
Solo cinque mesi trascorsero tra la generica proposta di
Perrucchetti assai diversa in verità dal regio decreto
approvato, e la firma del decreto stesso: un vero primato, se si
pensa che in genere occorrono non mesi ma anni per trasformare
in legge una proposta di interesse militare.
La versione che attribuisce a Perrucchetti tutto il merito della
creazione degli alpini è stata ripresa da migliaia di
pubblicazioni, riportata nelle enciclopedie, incisa sul marmo e
sul bronzo di centinaia di monumenti, trasmessa di generazione
in generazione e puntualmente rinverdita ogni anno in occasione
dell'adunata nazionale e delle numerose cerimonie che si
svolgono in ogni paese della cerchia alpina ed in parte anche
dell'Appennino.
Essa venne messa in discussione una sola volta nel 1908 dal
colonnello Oreste Zavattari, comandante del 3° reggimento
alpini, che fu il primo a porsi l'interrogativo sulla vera
origine del Corpo. Ma la cosa venne messa subito a tacere, anche
se la versione ufficiale dei fatti lasciava molto perplessi.
Infatti è poco credibile che la generica proposta di uno
sconosciuto capitano, per di più discutibile come si potrà
constatare, sia stata immediatamente accolta da un ministro,
subito firmata dal Re e consegnata alla storia senza che
nessuno, per oltre un secolo, abbia confrontato quella proposta
con la mole imponente degli studi sulla guerra in montagna
apparsi prima della proposta stessa e con le realizzazioni
concrete determinatesi in seguito, per scoprire due fatti di
fondamentale importanza storica.
Primo:
ciò che Perrucchetti propose, per la creazione delle truppe
alpine era già stato prospettato e proposto con maggiore
autorevolezza e con più razionale ed approfondito esame da
Agostino Ricci, circa il reclutamento regionale e il modo di
difendere la frontiera alpina.
Secondo:
ciò che Perrucchetti propose fu ben diverso da quanto venne
realizzato concretamente, poiché l'idea di far combattere gli
alpini soltanto in montagna e di raggrupparli in un unico Corpo
fu di Agostino Ricci, mentre Perrucchetti propose di farli
combattere anche in pianura non raggruppati in un unico Corpo.
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