Uno straordinario monumento visitabile a Rovereto è
la gigantesca Campana dei caduti che
dal 1925 suona ogni sera dal colle di Miravalle.
Si tratta di un'opera voluta dal parroco di allora, don Antonio
Rossaro, per onorare i caduti di tutte le
guerre e per invocare pace e fratellanza fra i popoli del mondo intero dopo le sofferenze e gli
orrori della Grande Guerra. Per questo suo significato religioso
e di sofferenza la campana è stata battezzata, nel maggio del
1925, "Maria Dolens".
Il primo atto di questa iniziativa risale al 30 ottobre 1924
quando i cannoni di bronzo offerti
da 19 Stati che avevano partecipato alla guerra vennero fusi per la creazione di questa gigantesca campana.
Le sue dimensioni sono tali da renderla la più grande al mondo tra
quelle che suonano "a distesa", ovvero con un movimento di
oscillazione intorno ad un asse quasi baricentrico. È alta 3
metri e 36 centimetri, larga 3 metri e 21 centimetri e pesa poco
più di 22, 5 tonnellate (il solo batacchio equivale a 6
quintali).
Oggi però la campana che tutti
possono vedere non è quella originale ma la terza versione,
posta sul colle di
Miravalle il 4
novembre 1965. La prima campana, fusa a Trento e
decorata in stile neoclassico dallo scultore Stefano Zuech, non
era dotata di un bel suono e don Rossaro decise di rifonderla.
Durante la lavorazione della seconda campana si fece più
attenzione al suono che risultò essere molto soddisfacente.
Decorata nuovamente da Zuech, questa nuova grande opera dovette
affrontare gli anni bui della Seconda Guerra Mondiale.
Giunta infatti a Rovereto poco prima dell'entrata in guerra
dell'Italia fascista (giugno 1940), la Campana dei caduti poté
suonare solamente il 20 maggio 1945, a guerra conclusa, perché
mancavano le risorse per la costruzione del sostegno.
Un'incrinatura negli anni successivi costrinse però ad una nuova
rifusione della campana che venne smontata nel 1961 e
ricostruita definitivamente nel 1964 sull'Appennino Reggiano.
Sulla campana, sorretta da due
colonne su uno spiazzo in cima al colle, si possono leggere due
frasi per la pace: la prima di Pio XII, pronunciata alla vigilia
della Seconda Guerra Mondiale dice "Nulla è perduto con la Pace.
Tutto può essere perduto con la guerra". La seconda, invece, di
Giovanni XXIII il pontefice del Concilio Vaticano II dice "In
pace hominum ordinata concordia et tranquilla libertas".
La
Campana dei Caduti di Rovereto è collocata in una zona museale
con un centro visitatori (l'ingresso è a pagamento).
All'interno vi è:
-
una mostra fotografica permanente sulla storia della Campana della pace
di Rovereto - Maria Dolens dal 1925 ad oggi;
-
percorso della natività in guerra: sono presenti alcune teche
contenenti opere d'arte legate alla natività nei
luoghi in guerra, un aiuto alla riflessione;
-
adotta un soldato: adozione simbolica di un soldato morto durante il I
Conflitto Mondiale. Il tutto si svolge con la ricerca
all'interno dei registri del nome del soldato da adottare e
dello scrivere su un foglio di carta adesivo il suo nome ed
il proprio. Una volta fatto ciò viene appeso al muro il
pezzo di carta andando ad incrementare il lunghissimo
percorso di
adozioni simboliche.
-
Video, della durata di 12 minuti (in tre lingue: italiano, tedesco,
inglese), nel quale si racconta la storia della Campana dei
caduti di Rovereto Maria Dolens.
piccolo bar.
Usciti
dall'edeficio si accede al Viale delle Bandiere, percorso tra le
ottantaquattro bandiere delle Nazioni che hanno esposto il loro
vessillo intorno alla Campana dei Caduti che permette l'accesso
alla Piazza delle Genti dove è ubicata la campana.
Sul
lato Nord del Viale delle Bandiere, rialzato, c'è un percorso
naturalistico con cartello esplicativo dei tipi di piante
presenti ed un percorso tra i disegni fatti da ragazzi in età
scolare ed esposti all'aperto come monito contro la guerra.
La
Piazza delle Genti si presenta come un ampio anfiteatro nel cui
centro si trova la Campana dei Caduti affacciata in tutta la sua
maestosità sulla Vallagarina.
Con
decreto del Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, il 18
gennaio 1968, nasce come ente morale la Fondazione Opera Campana
dei Caduti. Finalità della
Fondazione è l'educazione delle nuove generazioni, alla
cultura della pace, della non-violenza e dei diritti umani.
A questo proposito, l'8 aprile 2013 il Norwegian Nobel Committee
aveva ufficialmente candidato la Fondazione Opera Campana dei Caduti per il Premio Nobel della
Pace.
Negli anni 50 fino al 1960 ogni 2 novembre alle ore 21,30 la RAI
trasmetteva in diretta da Rovereto il suono della Campana dei
Caduti
Ancora oggi la campana, ogni sera, suona cento rintocchi per ricordare tutti i morti di tutte le guerre e per
auspicare la pace.
Nell'onorare i Caduti, nella memoria, nel rimpianto, nel ricordo
di Essi, come delle nostre persone amate e perdute, c'è la parte
migliore di noi. Questi rintocchi, sono la Loro voce, a noi il
compito di ascoltarla, sempre, con devozione, rispetto,
coraggio. Onorare chi non potrà mai darci nulla di materiale,
nessuna ricompensa tangibile, nessun premio, è il vero onore. E
la Loro silenziosa, misteriosa, meravigliosa
gratitudine ci aiuterà a proseguire il nostro cammino"
(Agostina
D'Alessandro Zecchin)
Nella nostra Liguria esiste qualcosa di analogo.
Infatti in piazza Mameli a Savona, si trova la Campana del Monumento ai caduti, che se non può competere con
la campana Maria Dolens in fatto di grandezza, nel suo piccolo,
da 80 anni, alle ore 18 di ogni giorno
18 con i suoi rintocchi richiama tutti
al raccoglimento per ricordare i caduti di tutte le guerre.
Dal primo rintocco, e per un minuto, scandendo il tempo con 21
rintocchi, come le lettere dell’alfabeto, che racchiudono i nomi
di tutti i caduti di tutte le guerre di Savona. In tale
lasso di tempo
pedoni, biciclette, macchine e motorini, nonostante
piazza Mameli sia zona di grande
transito,
si fermano. Se capitate per la prima volta a Savona
in quella zona, resterete colpiti poiché è davvero un qualcosa
di molto commovente ed emozionante.
Sarebbe bello se molte altre città seguissero l’esempio di
Savona.
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