La ricorrenza del 4 Novembre
Il 3 novembre 1918 le truppe italane dilagarono oltre le
linee austriache mentre la delegazione austriaca raggiungeva
Villa Giusti dove il comando italiano si sarebbe più tardi
accordato con Von Webenau, per l'interruzione delle ostilità
24 ore dopo.
L'armistizio fu firmato a villa
giusti alle 15:20, con la clausola che sarebbe entrato in
vigore 24 ore dopo, alle 15:00.
Solo dopo la firma il Generale Weber informò che alle truppe
imperiali
era stato dato l'ordine di cessare i combattimenti. Chiese
pertanto l'immediata cessazione delle ostilità. Il generale
Badoglio rifiutò in modo netto e minacciò di proseguire le
ostilità. Fu così che le armi cominciarono a tacere il
giorno 4 novembre, verso le 4 del pomeriggio.
Il 4 novembre 1918 il Bollettino
della Vittoria annumcia che l'Impero Austro-ungarico si
arrende all'Italia, in base all'armistizio firmato a Villa
Giusti, nei pressi di Padova. Con il successivo trattato di
Saint-Germain-en-Laye (1919), l'Italia completa l'unità
nazionale con l'annessione di Trento e Trieste. Per tale
motivo, il 4 novembre in Italia, dal 1919, è festeggiato
come Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Dopo anni di sofferenza e circa 17 milioni di morti, tra
militari e civili, i nostri soldati ritornavano alle proprie
case.
Molti di noi, all'epoca del servizio militare, ricordano che
nelle nostre caserme faceva bella mostra una targa di bronzo
che riportava il Bollettino della Vittoria
Tali targhe, anche in marmo, venivano poste in tutti i
Municipi d'Italia, la fama ed il nome di Diaz divennero
quelli di un eroe nazionale. In alcune versioni della
targha, tuttavia, questa terminava con le parole ""FIRMATO,
DIAZ", O NELLA FORMA ABBREVIATA "F.TO, DIAZ" spesso senza
nemmeno la virgola. Ciò, unito alla ormai celebrità del
generale e alla relativa ignoranza ed ingenuità della molta
parte del popolo che a malapena sapeva leggere e che
riteneva che "firmato" fosse il nome dell'eroe, fece si che
nei primi anni 20 in Italia si diffondesse, sopratutto nelle
fasce più umili della società, il nome di battesimo
"Firmato", talvolta modificato in Firmino in quanto
"Firmato" non è previsto dall'elenco dei martiri della
Chiesa
BOLLETTINO DELLA VITTORIA
Comando Supremo, 4 novembre 1918,
ore 12
Bollettino di guerra n. 1268
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida
di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore
per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede
incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed
asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia
ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale
prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre
britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento
americano, contro settantatrè divisioni austroungariche, è
finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo
d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle
armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle
truppe della VII Armata e ad oriente da quelle della I, VI,
e IV, ha determina ieri lo sfascio totale della fronte
avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio
della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di
cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla
testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare
sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che
mai aveva perdute. L'Esercito Austro-Ungaricoè annientato:
esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza
dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità
ingentissime di materiale di ogno sorta e pressochè per
intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora
nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi
stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di
quella che fu uno dei più potenti eserciti del mondo
risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano
discese con orgogliosa sicurezza.
(Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito)
Quest'anno l'anniversario cade
nel centenario della "Grande Guerra" e assume un significato
più marcato. In questo contesto saranno svolte le annuali
cerimonie di Genova alle quali sono invitate le Associazioni
d'Arma.
Sulla pagina della Bacheca del nostro sito, si può scaricare
il volantino-invito con il programma delle celebrazioni
|