Che cosa è stato fatto
Fare un consuntivo dell’anno appena trascorso è solitamente
compito del Capo Gruppo nella sua relazione morale di fine
anno che, puntualmente, il nostro Cirri ha svolto in modo
egregio.
Quello che invece mi accingo a fare è un po’ quello che, nel
caso delle riviste o giornali è l’articolo di fondo che
solitamente è compito del direttore.
Un sito web, dal punto di vista comunicativo, è considerato
alla stessa stregua di altri organi che gestiscono una
comunicazione sia essa rivolta ad una larga platea che ad
una più ristretta e mirata come nel caso dei soci del nostro
gruppo, pur lasciando una finestra aperta a coloro che
possono comunque in qualche modo essere interessati a ciò
che facciamo e/o pensiamo.
Il sito ha comunque il compito primario di cercare di
distribuire in modo più capillare le notizie nell’ambito del
gruppo cercando di raggiungere il numero maggiore di soci
anche se frequentano limitatamente.
La cosa peggiore che può succedere in qualunque consesso
umano è una mancanza della circolazione delle idee e di un
distacco tra parte dirigente; nel nostro caso tra Consiglio
direttivo e corpo sociale.
Nell’assumere il mio incarico avevo ben presente che questa
doveva essere, per dirlo modernamente, la mia “mission”.
E’ saltato subito agli occhi che la platea di soci, per
dire, informatizzati non era quantitativamente elevata e
pertanto ho ritenuto giusto creare uno strumento: “Baita
News” che, oltre il formato digitale potesse essere stampato
e messo a disposizione dei soci non muniti di e-mail.
Questo foglio informativo viene posto in evidenza
apponendolo in bella vista presso la nostra baita in
concomitanza con l’uscita digitale della sua versione.
Purtroppo non ho molti riscontri della sua utilità da parte
dei soci e tantomeno proposte sostitutive o di modifica di
tale strumento.
In questo mio compito ho dovuto, giocoforza, prendere in
mano documenti e fotografie del gruppo che mi aiutassero
nella stesura del sito e al tempo stesso
cercare di conservare un patrimonio documentale che
racconta la storia del gruppo. A tale scopo ho iniziato la
scansione dei vecchi registri dei verbali, sia assembleari
che di consiglio, e ho cercato, poiché vi sono difficoltà di
datazione, di catalogare circa 2500 fotografie. La stessa
cosa sto portando avanti per l’elenco dei soci dalla nascita
del gruppo sino ad oggi.
Di fatto, dunque, ciò che doveva limitarsi alla stesura di
un sito è divenuto qualcosa di diverso, ovvero, un centro di
documentazione e di comunicazione del gruppo.
Che cosa mi aspetto
Alcune sono le cose che mi aspetto
nell’avvio di questo nuovo anno di attività:
Riscontri
Innanzi tutto la prima cosa che mi attendo sono le
valutazioni, le critiche sull’utilità di questo tipo di
servizio. Non avere riscontri su come si opera non aiuta
certamente nel lavoro che si sta svolgendo poiché resta il
dubbio sulla linea seguita. Ognuno, per lavorare al meglio,
ha diritto di sapere come viene interpretato e giudicato
l’incarico che viene svolto per poterlo eseguire al meglio.
Maggior collegamento con il Consiglio direttivo
E’ importante che le decisioni le discussioni e gli
eventuali verbali (se non toccano elementi di privacy) mi
vengano comunicati prontamente per renderli a disposizione
dei soci;
Proposte, articoli, foto, ecc.
Il lavoro pratico di manutenzione e aggiornamento del sito
mi impegna molto ma ciò, può essere ben tollerato se non si
aggiunge anche quello intellettuale del cercare, creare,
pensare argomenti, articoli o notizie da pubblicare.
Uso degli strumenti
L’uso di strumenti quali le mailing lists, oggi ve ne sono
due: quella ad uso dei soci e quella dedicata al Consiglio
direttivo sono strumenti che possono da un lato, permettere
dibattiti su attività e proposte sul funzionamento del
gruppo, e dall’altro, la velocizzazione di decisioni
consiliari senza la necessità di convocare o aspettare la
riunione di Consiglio per argomenti che richiedono urgenza.
Comunicazione indirizzi e-mail
Al di là del numero in questo momento esiguo di indirizzi
e-mail dei soci, a parte pochissimi casi, sono stati quasi
sempre ricercati e richiesti e non comunicati
spontaneamente, ciò mi autorizza a sperare che vi possano
essere altri soci che ne sono provvisti e che questi
eventuali soci le possano comunicare con più solerzia.
Resto dunque in attesa
di riscontri da parte di tutti quanti.
Bruno
« Ricordiamo i morti aiutando i vivi »
Gli alpini hanno fatto di
questo motto, coniato dal’ex presidente Leonardo
Caprioli, il loro stile di vita. Se questo è
indubbiamente vero per le cose di grande entità è anche
vero, che noi tutti, perdiamo di vista le cose più
piccole. Non è certo per negligenza, è solamente il
fatto che le piccole cose, anche se vicino a noi, a
volte ci sfuggono. E’ un po’ come il turismo: cerchiamo
o sogniamo sempre di visitare luoghi esotici certi della
loro bellezza e non ci accorgiamo e tantomeno conosciamo
quei luoghi altrettanto meravigliosi a volte dietro
l’angolo. A prendere coscienza di queste “sviste” è
Mauro Balbo quando ci ricorda che in questo momento c’è
chi ha bisogno di noi. Il nostro socio Michele Gadaleta
è da tempo ricoverato presso il Reparto Cure Intermedie
dell’ospedale Gallino di Ponte X° dopo l’operazione
subita.
A quanto pare le cose non stanno andando troppo bene e
il nostro Michele per questo motivo sta cadendo in
depressione minando ancor più la sua salute. Ci tiene
molto, e non gli può fare che bene, al fatto che i suoi
amici alpini lo possano andare a trovare. Forse dovremmo
fare tutti uno sforzo per cercare di far si che Michele
senta vicine le persone a cui tiene e particolarmente
quelle quali sono i suoi amici alpini, in modo tale di
non sentirsi, a suo modo, “abbandonato”. Invitiamo
dunque tutti quanti a fare quest’opera, che tra alpini,
è un dovere.
Anche il nostro Amico Alfredo Giuliano, dopo la
dipartita della sua consorte, non è certo in buona
salute e vive ora in un ricovero. Forse anche per lui
dovremmo fare di più.
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